Malattie Reumatiche

Dott. Giuseppe Spinello – Specialista in reumatologia

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Malattie Reumatiche: I Dolori Reumatici

Nel linguaggio comune con questo termine si intendono di solito generici disturbi che interessano le articolazioni e le ossa, e che magari peggiorano quando cambia il tempo.

In termini più scientifici il termine di malattie reumatiche comprende un gruppo eterogeneo di patologie, la cui composizione è andata cambiando nell’ultimo decennio con l’aggiunta di forme via via riconosciute come entità nosografiche assestanti. In passato le malattie reumatiche erano viste alla luce di una presentazione clinica focalizzata sull’apparato muscolo-scheletrico. Oggi è noto che le manifestazioni siano molto più diversificate, dal momento che molte malattie reumatiche hanno un interessamento sistemico.

La Reumatologia è la branca della Medicina che riguarda le affezioni mediche del sistema muscolo-scheletrico.

Questo termine include:

  • le malattie sistemiche del tessuto connettivo
  • le malattie articolari infiammatorie (artriti)
  • l’artrosi
  • i disturbi della colonna vertebrale
  • i reumatismi extra-articolari
  • le malattie non traumatiche dell’osso

Le Malattie Reumatiche

Tra le malattie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo di competenza del reumatologo possono essere individuate le seguenti 5 principali categorie di affezioni:

  • artriti e spondiliti
  • affezioni sistemiche dei tessuti connettivi (Lupus eritematoso sistemico, Sclerodermia etc.)
  • artrosi
  • reumatismi extra-articolari (fibromialgia, periartriti, tendiniti etc.)
  • altre affezioni del sistema muscoloscheletrico come le malattie metaboliche dell’osso (osteoporosi, morbo di Paget etc.)

La classificazione delle malattie reumatiche , stilata dalla Società Italiana di Reumatologia, comprende oltre 100 diverse forme morbose. (vedi  Classificazione SIR)

 I Costi delle Malattie Reumatiche

Le patologie muscolo-scheletriche in Italia come in Europa, sono oggi la causa più comune di malattie croniche ad alto potenziale di disabilità con ricadute importanti sulla qualità di vita delle persone. A destare preoccupazione, oltre allo stato di salute dei pazienti, è anche l’impatto economico che si lega a queste patologie, andando a pesare sull’intero sistema del Paese.

La maggior parte di chi dichiara di avere reumatismi in realtà soffre di artrosi, la quale da sola rappresenta il 70% di tutte le forme reumatiche.

L’OMS indica le malattie reumatiche come prima causa di dolore e disabilità in Europa; le malattie reumatiche da sole rappresentano la metà delle malattie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra dei 65 anni.

Nel nostro paese le malattie reumatiche sono le più diffuse dopo quelle cardiovascolari.

Si calcola che circa il 10% della popolazione italiana sia affetta da malattie reumatiche e la spesaper queste malattie è stimata 5-6 -miliardi Euro/anno. Circa i 2/3 dei costi è rappresentata da perditedi produttività per circa 300.000 lavoratori (costi indiretti) (1).

Le persone affette da malattie reumatiche, oltre ad essere spesso costrette ad abbandonare il lavoro, si trovano a dover affrontare disagi nella vita di relazione, con una sensibile riduzione della qualità della vita (costi intangibili). Inoltre, più aumenta il grado di severità delle malattie, maggiori sono i costi per la collettività.

Nel loro complesso, le malattie reumatiche rappresentano la più frequente causa di assenze lavorative e la causa di circa il 27% delle pensioni di invalidità attualmente erogate in Italia.

Per quanto attiene alla terapia delle malattie reumatiche, questa è principalmente basata sui farmaci.

Le acquisizioni sui meccanismi fisiopatologici di molte di esse hanno permesso di mettere a punto farmaci sempre più efficaci, in particolare in malattie aggressive ed invalidanti come la artrite reumatoide e le spondiloartriti.

La prevalenza della artrite reumatoide è stimata tra Io 0.4 e lo 0.7%, tale valore aumenta con l’età raggiungendo il 5% delle donne di età superiore a 55 anni. L’incidenza della malattia è di 70/100.000 abitanti/anno con un rapporto di prevalenza e incidenza donne/uomini di 3 a 1 (2).

Anche se la patologia può manifestarsi a qualsiasi età, la maggiore incidenza si osserva tra la terza e la sesta decade di vita.  Il 22% dei malati è costretto ad abbandonare il lavoro e il tasso di mortalità è di 2 volte più alto di quello atteso prevalentemente per l’aumentato rischio cardiovascolare associato alla malattia (3).

La artrite reumatoide rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare paragonabile al diabete (4).

Inoltre la malattia è associata ad una qualità della vita molto bassa, paragonabile a quella di altre malattie gravi e invalidanti come sclerosi multipla e cardiopatia ischemica (5).

Il costo della malattia raggiunge valori molto rilevanti, 4 volte superiore a quello di malattie come asma/bronchite cronica e sclerosi multipla (6).

Secondo uno studio dell’Osservatorio Sanità e Salute, i costi della artrite reumatoide variano sensibilmente in rapporto alla progressione della malattia. La somma dei costi (diretti e indiretti) variano da un minimo di 2.840 Euro/anno per la malattia nel suo stadio più iniziale fino a 15.120 Euro/anno per la fase più avanzata (7). I costi sanitari diretti (comprendenti la spesa farmaceutica)costituiscono meno del 20% dei costi totali (8).

E’ ampiamente dimostrato che diagnosi e terapia precoce della artrite reumatoide riducono significativamente la progressione del danno articolare e la disabilità.

Qualunque trattamento farmacologico ha maggiore probabilità di ridurre la disabilità a 5 anni se iniziato precocemente (9).

II precoce invio dallo specialista reumatologo migliora la prognosi a lungo termine della malattia e la precoce istituzione di un appropriato trattamento può ridurre il ricorso ai farmaci biotecnologici ad alto costo (10).

Dati simili esistono per un altro gruppo di artrite infiammatorie: le spondiloartriti.

Secondo dati dell’Osservatorio Sanità e Salute del 2008, in Italia ci sono circa 150.000 lavoratori colpiti da spondiloartriti, che, in media, sono assenti dal lavoro a causa della loro condizione per 70 giorni/anno, per un totale di oltre 10.000 giorni lavorativi/anno.

Anche nell’ambito di queste condizioni patologiche è stato dimostrato che l’efficacia del trattamento è in stretta relazione con la precocità della diagnosi e dell’intervento terapeutico (11).

Uno studio italiano ha dimostrato che il trattamento della artrite psoriasica con i farmaci anti-TNF (ad alto costo) è comunque vantaggioso in termini di farmaco-economia (12).

Artrite reumatoide e spondiloartriti sintetizzano il paradigma dell’importanza della diagnosi precoce e del tempestivo inizio della terapia farmacologica per ridurre i costi globali di malattia.

Conclusioni

Oggi è possibile curare le malattie reumatiche, occorre un razionale programma di lotta  sul piano della prevenzione, della diagnosi precoce e di efficaci trattamenti terapeutici e riabilitativi, ai fini non solo di controllare i sintomi, ma soprattutto di arrestare o rallentare l’evoluzione della malattia, evitando così il rischio invalidante.

Bibliografia

  1. Relazione sullo stato sanitario del Paese 2007-2008 a cura della Società Italiana di Reumatologia – Ministero della Salute.
  2. Wolfe et al. The longterm outcomes of rheumatoid arthritis: work disability: a prospective 18 year study of 823 patìents. J Rheumatol 1998; 25:2108-17.
  3. Doran et al. Trends in incidence and mortality in rheumatoid arthritis in Rochester, Minnesota, over a forty-year period. Arthritis Rheum 2002; 46: 625-31.
  4. Van Halm et al. Rheumatoid arthritis versus diabetes as a risk factor for cardiovascular disease: a cross-sectional study, the CARRÉ’ Investigation. Ann Rheum Dis 2009; 68: 1395-1400.
  5. Lundkwist et al. The burden of rheumatoid arthritis and access to treatment: health burden and costs. Eur J Health Econ 2008; Suppl.2 S49-60.
  6. L’impatto economico e sociale della artrite reumatoide. Ricerca realizzata dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) e dal Collegio dei Reumatologi Ospedalieri (CRO), in colla Bocconi di Milano, 1999.
  7. Leardini et al. A multicenter cost-of-ilness study on rheumatoid arthritis in Italy. Clin Exp Rheumatol 2002; 20: 505-15.
  8. Huscher et al. Cost of illness of rheumatoid arthritis, ankylosing spondylitits, psoriatic arthritis and SLE in Germany. Ann Rheum Dis 2006; 65: 1175-83.
  9. Lard et al. Early versus delayed treatment in patìents with recent-onset rheumatoid arthritis: comparison of two cohorts who received different treatment strategies. Ara J Med 2011 ; 111:446-51.
  10. Neil et al. Benefit of very early referrai and very early therapy with disease-modifying anti-rheumatic drugs in patìents with early rheumatoid arthritis. Rheumatology (Oxford) 2004; 43: 906-14.
  11. Rudwaleit et al. Prediction of a major clinical response (BASDA150) to tumour necrosis factor alpha blockers in ankylosing spondylitis. Ann Rheum Dis 2004; 63:665-70.
  12. Olivieri et al. The psoriatic arthritis cost evaluation study: a cost-of-illness study on tumour necrosis factor mhibitors in psoriatic arthritis patìents with inadequate response to conventional therapy. Rheumatology (Oxford) 2008; 47: 1664-70.
  13. 10F (International Osteoporosis Foundation), International Survey 2000.
  14. Le linee guida per la diagnosi, prevenzione e terapia dell’Osteoporosi (SIOMMMS 2008).
  15. L’Osteoporosi in Italia (The European Huose – Ambrosetti).
    1. Qual è la differenza tra artrosi e artrite?
    2. Sono più colpite le donne o gli uomini ?
    3. Anche la cervicale e l’osteoporosi sono reumatismi ?
    4. I reumatismi possono danneggiare i reni e il cuore?

FAQ

Parlando di reumatismi si fa spesso riferimento all’artrosi e artrite come se fossero quasi la stessa cosa. In realtà si tratta di due malattie assai diverse tra loro.

L’artrosi è una condizione che più spesso si manifesta negli anziani e si verifica perché con il passare degli anni la cartilagine e il tessuto connettivo che riveste l’interno delle articolazioni, si assottiglia sempre di più per un fenomeno degenerativo: quando la cartilagine viene perduta, compaiono infiammazione, dolore e deformità delle ossa.

L’artrite, è un processo infiammatorio; piò comparire a qualsiasi età ( quindi anche nei giovani, addirittura nel bambino). Un’infiammazione delle articolazioni piò essere provocato da diverse cause, un’infezione, un attacco di gotta, anche se in genere, quando si parla di artrite si pensa subito all’artrite reumatoide, che sicuramente rappresenta la forma più importante.

L’artrite reumatoide , o il Lupus per esempio, prediligono le donne; l’artrosi si presenta in entrambi i sessi allo stesso modo, anche se dopo i 55 anni è più frequente nella donna, la gotta invece è tipica dell’uomo.

Per quanto riguarda la cervicale si tratta di un disturbo molto comune che può dipendere da svariate cause, tra cui un’artrosi della colonna vertebrale, un’infiammazione dei muscoli del collo o della

schiena, ma anche da una malformazione congenita, da un problema di allineamento della colonna e da altro ancora.

 L’osteoporosi , invece, diversamente dalla cervicale, è asintomatica nella fase iniziale, anche se molti sintomi dolorosi della colonna vertebrale di origine prevalentemente artrosica vengono attribuite all’OP; Questa diventa sintomatica nella fase avanzata per la presenza di fratture vertebrali e  perdita della postura seguita dalle ripetute fratture spontanee dei corpi vertebrali. La prevenzione in questi casi è importante per scongiurare i danni legati alle fratture dei corpi vertebrali e del collo del femore.

Purtroppo si , possono danneggiare il cuore e i reni , ma non solo , anche altri organi interni come i polmoni e i vasi arteriosi. Si tratta spesso di connettiviti come Lupus, Sclerodermia, vasculiti ecc.. per non parlare poi dell’artrite reumatoide che oltre a danneggiare le articolazioni può colpire il cuore con la pericardite,  i reni con l’ insufficienza renale cronica  e i vasi arteriosi.

  1. Vivere in un clima freddo li favorisce?

Il tempo non provoca le malattie reumatiche, né è in grado di incidere nella loro progressione. E’ vero invece che può influenzare il modo in cui ci si sente. Così in una giornata fredda e umida si possono avvertire di più i dolori, mentre un caldo giorno di sole produce l’effetto opposto.

  1. Meglio il clima caldo o la borsa del ghiaccio?

Per attenuare il dolore di un’infiammazione acuta è consigliabile la borsa del ghiaccio. Applicazioni di calore possono essere più indicate nelle fasi successive.

  1. L’artrite nella storia e nell’arte

Anche alcuni celebri pittori hanno sofferto di malattie reumatiche; tra essi Goya e Monet, pittori dell’impressionismo. Quest’ultimo affetto da una grave artrite reumatoide alle dita, arrivò a dipingere legandosi i pennelli alle mani, visto che non riusciva più a esercitare una presa su di essi. E’ per questa ragione fu costretto anche a cambiare stile.

Chi ne soffre può vantarsi di avere tra i suoi “colleghi” due tra gli italiani più famosi di tutti i tempi: Cristoforo Colombo e Giuseppe Garibaldi; curiosamente accomunati anche dal forte legame con le Americhe.